«Egli vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco»
Il Vangelo di domenica 12 gennaio 2025 commentato dall’Assistente spirituale nazionale
Durata: 4 minuti e 12 secondi
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È la domenica del Battesimo di Gesù.
La Chiesa ci invita a ricordare il Battesimo di Gesù nel fiume Giordano. Per tradizione, questa celebrazione è chiamata la “seconda epifania”. Abbiamo vissuto la celebrazione della prima manifestazione; la seconda sarebbe questa, poiché è qui che viene rivelato chi è realmente Gesù:
“Questo è il mio figlio prediletto, amato. Ascoltatelo.”
Questa è la voce di Dio che viene dall’alto, mentre Gesù condivide con tutti quegli uomini e peccatori il momento rituale del Battesimo. Anche se Lui non ne ha assolutamente bisogno, per un fatto di condivisione e testimonianza si sottopone a questa ritualità con il gesto del Battista nel Giordano.
La terza manifestazione, quella che vivremo domenica prossima, avviene a Cana. Ed è lì che, con il primo miracolo, come vedremo, si rivelerà ancora. Rivelerà la sua divinità e la capacità di trasformare la realtà. Ma veniamo al Battesimo.
Il Battesimo, innanzitutto, possiamo sintetizzarlo in queste parole:
“È il mio figlio.”
E in Lui noi siamo pure figli. Dunque, possiamo contare su un Padre, sulla paternità di Dio e sull’essere noi figli nel Figlio. Questa figliolanza divina, come dice San Paolo, diventa per noi un potere, una capacità di essere annoverati tra coloro che Dio ama.
Infatti, questo è l’altro aspetto legato alla figliolanza:
“È il mio amato.”
E noi, in qualche modo, pure siamo amati. La consapevolezza di essere amati poi ci fa fare grandi cose. Poiché quando una persona sente di essere amata, allora, quando al mattino si alza, la sua vita ha un senso. Immaginate se non fossimo amati da nessuno e se non riuscissimo ad amare nessuno: che senso avrebbe la nostra vita?
È proprio nell’amore di Dio, nell’essere amati dagli altri e nell’amare qualcuno nella nostra vita, qualcuno che ci voglia bene – nella famiglia, nell’amicizia – e qualcuno che è totalmente altro, che noi viviamo la vera felicità.
Ecco, il Battesimo di Gesù ci fa capire che noi, nel Battesimo ricevuto, entriamo in pieno in questa circolarità d’amore. Partecipiamo dell’amore di Dio. Quando uno ti ama, talvolta ti rimprovera, altre volte ti sollecita ad essere migliore, ti consola quando cadi, quando sei triste o vivi un momento di contraddizione. Colui che ti ama ti solleva, non ti abbandona mai, anche se dovesse rimproverarti, anche se dovesse correggerti e, in un certo senso, non accettare quello che fai perché ti discosti dall’amore di Dio.
Ecco, chi ti ama davvero non ti abbandona mai. Non ti lascia mai da solo.
Ed è per questo che don Tonino Bello, in una famosa preghiera sul Battesimo, ci invita a sentirci responsabili della nostra vita e dei nostri sogni. È un invito a non avere paura di affrontare i problemi della vita e ad affrontarli con coraggio e determinazione, perché siamo consapevoli del dono ricevuto nel Battesimo.
Buona domenica a tutti!