Movimento Apostolico Ciechi

«Colui che viene dopo di me, è avanti a me perché era prima di me»

Il Vangelo di domenica 5 gennaio 2025 commentato dall’Assistente spirituale nazionale 

Durata: 3 minuti e 5 secondi

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Contenuto del video

In questa seconda domenica di Natale ritorna ancora il Vangelo di Giovanni. Spesso ascoltiamo testi di questo Vangelo, in modo particolare, che ci rimandano sempre ad un fatto: il mistero dell’incarnazione, il Verbo di Dio che si è fatto carne, e l’accoglienza da parte nostra o la non accoglienza.

Infatti, il Vangelo registra subito questo dato triste: è venuto fra i suoi e non l’hanno accolto. Noi, invece, l’abbiamo accolto, quantomeno in maniera convenzionale, essendo cattolici ed essendo battezzati. La maggior parte di noi, in qualche modo, l’ha accolto nella propria vita. Si tratta ora di accoglierlo in maniera più profonda, in modo da dare un senso stesso più profondo alla nostra vita, dare un significato, una svolta.

Ed è per questo che la Chiesa, in questo tempo abbastanza lungo di Natale, ci invita a ritornare su questi temi. Ritornare a Betlemme - come diceva spesso Don Tonino Bello nei suoi auguri di Natale e nei suoi detti - “Ritorniamo a Betlemme.” Ritornare a Betlemme significa, cioè, ricominciare da capo, ritornare alle origini.

È questo il senso. E qui, ecco, alla grotta di Betlemme, possiamo ritornare. Dobbiamo aprire, però, la porta del nostro cuore. Questo presepe raffigura una porta, una porta che appunto richiama le parole di Gesù nell’Apocalisse: “Ecco, io sto alla porta e busso. Se qualcuno mi apre, io entrerò da lui, cenerò con lui e staremo insieme.”

Ecco, si tratta dunque di fare una scelta. Dobbiamo fare noi l’opzione: accogliere il Signore o non accoglierlo nel nostro cuore, nella porta del nostro cuore.

Si stanno aprendo le porte in questi tempi particolari. Si sono aperte le porte simboliche dell’Anno Santo, l’Anno Giubilare. Il Papa ha aperto la Porta Santa, ma simbolicamente è la porta del nostro cuore che dovrebbe essere aperta. Attraverso quella porta, simbolicamente, noi entriamo nel mistero di Dio che si è fatto carne, che si è reso vicino a noi. Lo celebriamo e lo ricordiamo solennemente in questo Anno Santo.

Ed è per questo che ci viene data l’opportunità davvero di accoglierlo nella nostra vita. Che il Signore voglia entrare e trovare un posto caldo, un posto disponibile, un posto caloroso, accogliente, gioioso nel nostro cuore.

Buona domenica!

 

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