“Il Cristo patirà e risorgerà dai morti il terzo giorno, e nel suo nome saranno predicati a tutti i popoli la conversione e il perdono dei peccati.”
I Vangeli, riferendosi agli Apostoli, li denominano come “testimoni” (in greco “martyres”).
Dopo che le donne, per prime, fanno l’esperienza del sepolcro vuoto e ne danno notizia agli apostoli, nel cenacolo si accende una speranza nuova, ma solo dopo aver ricevuto il dono dello Spirito Santo, Pietro e gli altri prendono coraggio e diventano testimoni della morte e Risurrezione di Gesù Cristo. Morte e Risurrezione che sono invito alla conversione e dono di riconciliazione: «il Cristo patirà e risorgerà dai morti il terzo giorno, e nel suo nome saranno predicati a tutti i popoli la conversione e il perdono dei peccati» (Lc 24,47).
In questa tappa parliamo di testimonianza cristiana ma dobbiamo tenere presente che per diventare testimoni di Gesù occorre credere che Lui è realmente risorto. Occorre credere sulla base della testimonianza di chi ci ha preceduto, per poter risalire - attraverso la successione apostolica - fino alla testimonianza di Pietro e dei Dodici e occorre credere che l’uomo della croce e il Risorto sono la stessa persona. La testimonianza dei credenti in Cristo non sarà efficace se non vi è l’impegno a vivere secondo la Parola di Dio perché non c’è testimonianza senza l’impegno della vita: “Chi dice: «Lo conosco», e non osserva i suoi comandamenti, è bugiardo e in lui non c’è la verità” (1Gv 2,4)