Una delle due scuole vincitrici del Premio Diana Lorenzani per l’anno 2024, rivolto a scuole e enti del terzo settore che attuano progetti di inclusione di persone con disabilità complessa, è l’Istituto Comprensivo "R. Gulia" di Sora. A premiare la scuola è stato il presidente del MAC di Gaeta, Angelo Ciccone, giovedì 15 maggio, accompagnato da una delegazione del gruppo.
È sempre bellissimo essere accolti da tanti bambini incuriositi da questi signori, un po’ attempati, che entrano nella grande aula, dove loro siedono, costringendoli a un silenzio composto. Ci dicono che manca l’alunno coinvolto nel progetto che ha fatto vincere l’istituto ma è una buona notizia: il piccolo Niccolò è in Settimana Blu, iniziativa rivolta all’inclusione e soprattutto dedicata alla sensibilizzazione nei confronti dei Disturbi dello Spettro Autistico; Niccolò è in Calabria, con 80 suoi compagni, tutti alle prese con sport e attività nautici.
La premiazione è introdotta dalla referente scolastica del progetto Teresa De Gasperis. “Questo riconoscimento sottolinea l’attenzione che il nostro istituto pone nei confronti dell’inclusione. Noi abbiamo fatto questo progetto in sinergia con tutti i docenti, con la famiglia dello studente e con gli assistenti sensoriali. Da questa sinergia è nato questo progetto inclusivo per cui questo alunno è stato messo in condizione di poter partecipare a tutte le attività. Oggi l’inclusione non riguarda solo gli alunni con certificazione; deve essere una metodologia di lavoro perché l’eterogeneità è sempre più presente e caratterizza le classi scolastiche. Ringrazio tutti e in particolare il MAC che ci ha dato questo riconoscimento”.
A prendere la parola, dopo lo scroscio di applausi che elettrizza da sempre i bambini, è la dirigente scolastica Maddalena Cioci. “Noi teniamo molto all’inclusone; all’inclusione di ogni alunno. L’obiettivo principale è la loro crescita e il loro benessere; sono i cittadini del mondo futuro, sono il nostro futuro. Tutti abbiamo delle difficoltà, nessuno è perfetto, e in quanto tali ci dobbiamo accettare e includerci in un sistema che è quello scolastico, ma anche istituzionale, perché dobbiamo sempre migliorarci. Ringrazio l’associazione Movimento Apostolico Ciechi per l’opportunità di riflessione data affinché potessimo metterci in gioco con la progettualità, che è stata attuata e speriamo di migliorare ulteriormente per tutti i ragazzi che hanno delle difficoltà. Grazie ancora e voglio ricordare che anche il premio economico che ci è stato accordato sarà destinato all’acquisto di materiale per gli alunni e per la didattica”.
“Vi porto i saluti del comune di Sora” aggiunge la consigliera Francesca Di Vito. Siamo una amministrazione che tiene tanto all’inclusione. Il lavoro che fate voi insegnanti quotidianamente è grande. Questo lavoro educativo parte dalla scuola, deve partire da qui questa formazione quotidiana che dà grandi risultati educativi. Noi abbiamo la responsabilità del futuro di questi bambini. Ringrazio il dottor Ciccone per aver dato questo insegnamento ai nostri alunni più piccoli”.
Si abbassano le luci. Un video di presentazione della scuola elementare ci presenta le attività didattiche. Quando la musica prende corpo in vari momenti del video, i piccoli spontaneamente iniziano a battere le mani in sincrono perfetto. Niccolò è un bel bambino, ha i capelli castani elegantemente scompigliati, l’occhiale tondo a circondare due occhi molto espressivi. Guarda davanti a sé mentre l’inquadratura resta ferma. Saluta tutti, chiede scusa per l’assenza e ringrazia il Presidente delegato Angelo Ciccone e il MAC per il premio e ci abbraccia tutti! Angelo Ciccone è molto contento: “Voglio ringraziare la dirigente, gli insegnanti, la consigliera e, soprattutto, questi meravigliosi bambini che ci stanno ascoltando. Porgo un saluto a tutti, anche a nome del presidente nazionale Michelangelo Patanè. Sono il presidente del gruppo Mac della Diocesi di Gaeta. Ritenetevi fieri del progetto che state portando avanti, di questo traguardo. Ci sono sempre delle difficoltà che si manifestano, e il vostro compagno ha più di una difficoltà, ma dobbiamo essere consapevoli che la difficoltà di ogni essere umano è una risorsa. E per noi questa risorsa deve essere un contributo per comprendere qualsiasi problematica affinché si instauri una reciprocità di aiuto e di sostegno. Ognuno di noi può dirci e insegnarci qualcosa. L’importante è mettersi all’ascolto; fare attenzione a chi ci sta vicino. Così capiremo che le difficoltà, le patologie eventuali di chi ci sta vicino sono per noi una risorsa che possiamo valorizzare”.
La consegna della pergamena nelle mani della preside è accompagnata da una esultanza tutta particolare. I piccoli devono tornare nelle classi. Ci salutano con un altro lungo applauso.