Gioia, entusiasmo e fraternità hanno caratterizzato le giornate della Condivisione 2023 che si sono appena concluse a Roma con la celebrazione eucaristica presieduta da Papa Francesco in occasione della giornata mondiale dei poveri.
I 95 anni di percorso carismatico del Movimento sono stati celebrati con emozione, festa e anche orgoglio, sempre rivolto alle persone che maggiormente necessitano di attenzione, in Italia e nel Sud del mondo.
Le tavole rotonde che hanno animato la ricca giornata di sabato sono state introdotte da cari e affettuosi saluti di amici e guide ecclesiastiche insieme a quelli della Ministra della Disabilità, incitati dalla comunione di spiritualità, intenti e valori che resteranno sempre faro che illumina il cammino storico del MAC.
Il Cardinale Matteo Maria Zuppi, Presidente della CEI, ha aperto i saluti con un breve video dove ha tracciato il percorso fatto e quanto dovrà affrontare già dal prosssimo futuro il MAC, e a questi auguri si è unito il Cardinale Angelo De Donatis, vicario generale di Papa Francesco per la diocesi di Roma con un messaggio scritto.
La ministra della Disabilità, Alessandra Locatelli, impossibilitata a partecipare di persona, ha voluto salutare l'assemblea con un messaggio di unità laicale per la quale tutte le forze, istituzionali e associative, debbono quotidianamente attivare a favore delle persone con disabilità.
Don Gianni Brusoni, anima instancabile del MAC, ha voluto abbracciare a distanza tutto il Movimento con pensieri focalizzati alla enciclica Popolorum Progressio rivolta allo sviluppo dei popoli, spinta affinché il MAC, dal 1967, aprisse i confini della sua esperienza ai paesi poveri; andare a due a due, monito suggerito dal MAC e convertito nelle dimensioni della missionarietà e della sinodalità, è quanto ha ricordato don Renzo Migliorini salutando l'assemblea con un messaggio scritto.
Il Presidente nazionale e l'Assistente nazionale hanno salutato e dato inizio ai lavori sottolineando che la forza delle motivazioni spirituali e di prassi che motivano il lavoro territoriale del MAC con particolare attenzione alle giovani generazioni che devono essere sensibilizzate e coinvolte con sempre maggiore vigore.
Fabio Zavattaro, già vaticanista della RAI e voce che si distingue per mitezza ma risolutezza giornalistica sempre attenta al mondo dei bisognosi si è unito ai saluti prendendo le redini della moderazione dei lavori.
La tavola rotonda del mattino, dedicata alla centralità dell’inclusione nella Chiesa, ha visto il contributo iniziale realizzato in video di Suor Veronica Donatello, responsabile del Servizio Nazionale per la pastorale delle persone con disabilità della CEI; il territorio è vasto, le diocesi sono tante ma soprattutto i bisogni sono tanti: i germogli ci sono, vanno raccolti e coltivati soltanto attraverso l’incontro e lo scambio delle voci, delle esperienze, delle storie.
Bisogni e interpretazioni sono le vie descritte da Vittorio Scelzo, del Dicastero per i laici, la famiglia e la vita; anche nella Chiesa si vivono molte difficoltà che devono essere convertite in propositi, esempi e esemplarità in nome della Chiesa verso il bene della Chiesa stessa e della vita voluta da Dio in tutte le sue manifestazioni.
Storie di vita sono quelle raccontate da Simona Ceraolo, da Anna Laura Gastaldi e Ketty Girardi; sono state testimonianze concrete di relazioni con la disabilità vissuta nella dimensione della catechesi, della scuola e dello sport. Se Simona, giovane donna non vedente, ha raccolto l’invito di un parroco per raccogliere il testimone della catechesi sacramentale, Anna Laura è riuscita a convertire la sua disabilità visiva in un progetto di inclusione, aggiudicandosi il Premio Brugnani, rivolto alla pastorale della disabilità per la diocesi di Padova che ha impegnato Ketty, anche come insegnante di nuoto agonistico dalla quale è anche emersa una storia di amicizia nata in piscina durante le infinite ore di allenamento.
La tavola rotonda pomeridiana era dedicata alla storia del MAC, ai suoi 95 anni di attività.
Il cammino di promozione e condivisione è stato introdotto da un breve saluto a distanza da Cristina, nipote della fondatrice Maria Motta.
Salvatore Nocera, avvocato e presidente emerito del MAC, ha sollevato con la sua energia sempre straripante venti benevoli di lotta a favore degli ultimi e della inclusione a più livelli, da quella del mondo del lavoro a quello della scuola.
La scuola è un punto nodale delicatissimo ma foriero di idee meravigliose, annualmente premiate dal MAC; sabato si è voluto ritornare sui passi di una premiazione avvenuta in una scuola di Cesena con le voci del professor Lorenzo Desanti e la direttrice scolastica Luciana Cino, che hanno raccontato l’impegno della scuola e dei compagni di classe di Matteo, affetto da Sma1, che può vivere le ore di lezione con maggior aiuto e conforto grazie alla tecnologia.
La Lega del Filo d’Oro è amica del MAC e lo stesso Presidente nazionale, Rossano Bartoli, ha partecipato raccontando una esperienza decennale di una associazione impegnata per una maggiore autonomia delle persone sordocieche e pluriminorate sul piano psicosensoriale.
Da Mwanza, in Tanzania, un medico chirurgo, Antonietta Zampino, un volontario, Augusto, Suor Beatrice, un catechista e un gruppo di studentesse, in collegamento digitale, hanno raccontato una toccante, faticosa ma struggente storia di lavoro e impegno quotidiano a favore degli albini, che vivono e studiano in protezione in un istituto di Mitindo, e di giovani donne, in un collegio di Mwanza, impegnate nello studio di materie sanitarie, dalla medicina alla infermieristica alle tecniche di laboratorio per un futuro migliore e indipendente della sanità tanzanese.
Prima della celebrazione dei Vespri è stato conferito il premio Muñoz a Leonardo De Montis che ha ritirato il premio insieme alla sua famiglia; “Vi ringrazio tanto”, ha detto Leonardo, “vi prometto che ne farò buon uso. Sono anche un musicista. Questo premio servirà davvero tanto per gli ausili e per i miei studi musicali. Grazie infinite!”.