Dai primi meandri dell’Inferno, Dante chiama Lucia in soccorso affinché possa aiutarlo ad affrontare il viaggio buio e tenebroso. L’immenso poeta si ricorda di Lucia già all’inizio del suo percorso infinito; la ragazza di Siracusa è Lux, Luce per tutti, protettrice della vista e martire della Chiesa che il MAC ricorda ogni anno il 13 dicembre.
Quest’anno diverse sono state le iniziative che hanno animato diversi gruppi MAC in tutt’Italia.
Don Alfonso Giorgio, assistente nazionale, è stato a Treviso.
“Nella bella città veneta ho innanzitutto fatto visita al gruppo MAC.
Dopo la celebrazione eucaristica nell'antica chiesa di San Vito e Santa Lucia, dove ne abbiamo pure venerato la reliquia, si è vissuto un momento di dialogo e accoglienza reciproca tra il gruppo MAC e il gruppo dell’Unione Italiana Ciechi. Nel mio intervento ho parlato della necessità di mantenere sempre un dialogo cordiale e di vivere la comunione che oltre ad essere una prospettiva evangelica è, ontologicamente, una aspettativa umana. La solitudine infatti è fonte di sofferenza perché l'uomo è fatto per relazionarsi, per amare Dio e il prossimo e per essere amato. Il coraggio della giovane martire Lucia ci sprona ad essere altrettanto coraggiosi nel nostro mondo, ognuno secondo il proprio carisma, per porsi come alternativa all'individualismo imperante che da più parti si registra nelle realtà sociali del nostro tempo. Se riusciamo a sorridere e a mettere da parte quello che si può chiamare lo "spirito delle lamentazioni" o il desiderio nostalgico di un passato che non è più, sicuramente saremo più "attrattivi" per i nostri giovani che si aspettano maggiore concretezza, felicità e voglia di vivere gioiosamente. La fede in Cristo, a questo livello, costituisce indubbiamente una risorsa preziosa per l'aumento delle "scorte" di gioia nelle nostre dinamiche relazionali”.
Dall’assistente nazionale passiamo al racconto del suo vice, Don Matteo Buggea.
“Ho presieduto la celebrazione Eucaristica, animata dal Movimento Apostolico Ciechi della diocesi di Noto, nel giorno della festa di SANTA LUCIA, protettrice dei non vedenti.
Debbo ringraziare il MAC per aver festeggiato la nostra santa conterranea, nella liturgia orante e in una serata di fraternità, insieme alla nostra comunità parrocchiale che è stata felice di accogliere questa bella realtà insieme ad altre associazioni inserite nella pastorale per la disabilità. Abbiamo pregato per tutti, invocando da Dio, per intercessione della martire siracusana, il dono della luce interiore per accogliere la Luce vera che viene nel mondo ad illuminare ogni forma di tenebra e oscurità. Ringraziamo quanti generosamente hanno aderito all’iniziativa della raccolta occhiali da vista e da sole che stasera sono stati donati al MAC, a favore di persone con problemi alla vista nelle terre di missione”.
Lucia Vinci, consigliera nazionale del MAC, ci racconta l’esperienza vicentina.
“A Vicenza viviamo una sorta di triduo. La domenica antecedente il 13 dicembre animiamo, insieme all’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti del territorio, la Messa del mattino nella Chiesa di Lisiera dove è custodita una piccola reliquia della martire siracusana proveniente da Venezia, città dove è custodito il corpo.
Prima della condivisione del pranzo, ci riuniamo in una sorta di piccolo convegno per approfondire temi e scambiare opinioni relativi alla disabilità visiva e alle possibilità di valorizzazione del residuo visivo degli ipovedenti. In serata partecipiamo alla liturgia nella chiesa dei santi Lucia e Geremia. Il 13, giorno della festa, siamo tutti chiamati a partecipare animando la Messa presieduta dal Vescovo Giuliano nella chiesa di Santa Lucia di Vicenza. È una giornata davvero speciale, dove facciamo una intensa esperienza di fede grazie all’incontro reciproco che anima l’amicizia e la condivisione nella tradizione”.
A Luigi Saccoman diamo spazio per il racconto veneziano.
“Il 13 dicembre di ogni anno Santa Lucia viene celebrata a Venezia con grande fervore e radicata devozione. Visitatori da tutta Italia e del mondo vengono in pellegrinaggio nella Chiesa di San Geremia, che dal 2018 detiene il titolo di Santuario. La struttura di origine medievale è ricca di opere d'arte e di varie reliquie su cui primeggiano i resti mortali di Santa Lucia.
Il Movimento Apostolico Ciechi, che da molti anni rinnova il suo appuntamento, si è recato anche quest'anno in pellegrinaggio per pregare la Santa protettrice della vista in compagnia degli amici dell'Unione Italiana Ciechi di Venezia guidati dal presidente Alessandro Trovato, per condividere questo momento di aggregazione ed inclusione ecclesiale e sociale. Al mattino ci siamo ritrovati sul piazzale del Santuario dei Santi Geremia e Lucia per poi confluire in una sala, messa a disposizione dal Rettore della Basilica Don Gianmatteo, dove è stato trattato il tema dell'anno associativo 2023/24 "Con la Chiesa presenti nei territori".
Dopo il pranzo conviviale, abbiamo celebrato la Santa Messa con Don Alfonso Giorgio e l'assistente di Venezia Don Angelo Munaretto. La celebrazione è stata animata dalla corale parrocchiale di San Vito e Modesto di Spinea diretta da Luigi Peres e accompagnata all'organo da Debora Massaria”.
Margherita Merlin, consigliera del MAC, ci parla dell’esperienza a Bergamo.
“È un appuntamento divenuto nel tempo molto apprezzato e caro a tutti i disabili visivi bergamaschi la festa di Santa Lucia. Anche quest’anno l’abbiamo vissuta in fraternità con l’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti e con l’Associazione Sportiva “Omero” domenica 10 dicembre nella sala dell’oratorio San Colombano. Dopo la nutrita assemblea informativa, che ci riunisce e ci fa confrontare su molti aspetti delle nostre realtà associative, abbiamo celebrato la Messa nella chiesa parrocchiale per poi trascorrere delle bellissime ore tutti insieme con Santa Lucia nel cuore”.
Concludiamo con la Puglia di Molfetta, dove il gruppo MAC è guidato da Sabina Pappagallo.
“Anche la parrocchia di S. Domenico tradizionalmente celebra la festa in onore di Santa Lucia.
Il gruppo MAC di Molfetta-Bari ha animato con tanta gioia la santa Messa vespertina del 13 dicembre; al suo termine sono stati benedetti e distribuiti i tradizionali dolci cosiddetti “occhietti”; dolci saporitissimi apprezzati da tutti.
È stata una serata emozionante piena di luce e spiritualità durante la quale è stato inaugurato il presepe artistico e il concerto natalizio "Un canto di luce" a cura della Corale San Domenico”.
Santa Lucia, sei sempre nei nostri cuori, tu ci hai nel tuo immenso amore, ne siamo certi, siamo con te e Maria, tenerezza di giovani donne senza fine.